Campioni D'Italia! Il Cannizzaro Juniores domina il CGS 2016
Ai Campionati Nazionali Giovanili Studenteschi, disputati a Sibari dal 12 al 15 Maggio sotto l’organizzazione dell’Associazione Artistica Culturale Quadrifoglio Arte, il Liceo Scientifico Cannizzaro, composto dai nostri Tea Gueci, Cristoforo Guccione, Francesco Alaimo, Elena D’Eredità ed Emiliano Rotigliano, ha conquistato la categoria Juniores, laureandosi Campione D’Italia! Anche nella categoria elementari eravamo ben rappresentati con Federico Giammona (CEI Palermo), che totalizza 3,5 su 7 in prima scacchiera! Senza aggiungere altro condividiamo il report di Cristoforo:
“12 Maggio 2016, ore 4:00, tutti giù dal letto, appuntamento con la storia a 7 ore di pullman e 7 turni da ora. Tre quinti della squadra l’anno prossimo lasceranno per ragioni anagrafiche, quindi questa è banalmente l’ultima chiamata. Gli altri anni non era andata tanto male, nemmeno troppo bene, ma nemmeno male, mezza classifica per due anni e un terzo posto (2014) che un po’ d’amaro in bocca l’aveva lasciato.
Si arriva, superando un viaggio abbastanza duro, attraverso paesi più dimenticati di Eboli, e già ci sono le prime buone notizie: primi di rating. Sembra promettere bene, ma si usa l’elo rapid, quindi non vuol dire nulla tranne sedersi in prima scacchiera, che comunque fa un certo effetto.
Primo turno: Napoli. Breve consulto con la squadra e scendiamo in campo. Gueci, Guccione, Alaimo, Rotigliano, su ogni scacchiera almeno 200 punti di differenza, sulla prima 700, mi siedo ma la testa non è con me, occupata a bramare il letto. Le cose si mettono male in pochissimo tempo. In quarta il finale è chiaramente inferiore, in seconda a poter dirlo inferiore sarei stato contento. Se finisse secondo “previsione” sarebbe 2-2 e corsa titolo quasi chiusa. Tuttavia c’era un alone di magia in quel di Sibari e non si sa come non si sa perchè finisce 4-0.
Secondo turno: Ancona. Bella formazione, candidato e tre seconde nazionali, battibile ma non bisogna stare troppo rilassati. Stessa formazione tranne in quarta, gioca Elena, che per tutto il torneo si alternerà con Emiliano. In prima, terza e quarta se la sbrigano in scioltezza, ma in seconda qualcosa va storto e perdo, anche parecchio male. 3-1 al triplice fischio.
Il secondo giorno prevedeva un turno solo, ore 9:30, e il resto della giornata libera. Sfrutto la pausa nella narrazione per parlare un attimo del calendario di gioco. Un turno solo il primo giorno, e fin qui tutto bene, un turno solo il secondo giorno con giornata libera e per chi vuole gita a Rossano e… altri 5 turni da svolgere in 2 giorni, considerando che l’ultimo giorno c’è la premiazione e di norma si gioca un turno solo, quanti turni restano? Quattro. Quattro turni di filata il terzo giorno. Il quinto turno così facendo diventa una gara di resistenza, chi ha ancora il cervello allo stato solido avrà la meglio.
Sempre il secondo giorno era in programma un torneo lampo, in serale, 7 turni e 3 minuti più 2 secondi a mossa la cadenza, torneo protrattosi fino alla mezzanotte. Solo dei pazzi potevano giocarlo con quattro turni il giorno dopo. Al torneo lampo siamo stati presenti con tre giocatori, Franco, Elena e me medesimo, io ed Elena chiudiamo ottavo e quarta con 6/7 e Franco poco dietro, mostrando che anche nel lampo che i giocatori nostrani hanno una marcia in più.
Il terzo giorno, oltre ad una comprensibile stanchezza mi sveglio anche insicuro, due partite pietose nei turni precedenti e turni mica facili adesso, si entra nel vivo del torneo, ed inizia a carezzarmi l’idea di rifiatare prontamente soffocata da Franco che mi costringe a giocare. Mi metto sotto caffè e vediamo di rifarci.
Terzo Turno: Triggiano. Comune pugliese un po’ meno dimenticato di Eboli ma con una discreta squadra, Candidato e tre seconde, gioca Emiliano. I pugliesi vincono rocambolescamente in quarta scacchiera e in prima si portano in posizione poco chiara, risultato incerto, Alla fine la spuntiamo, Franco vince d’esperienza e Tea in prima mi ricorda cosa vuol dire avere un giocatore di livello, costringendo l’avversario alla patta per salvare mezzo punto.
Quarto Turno: Roma. Gli antagonisti. I cattivi della nostra favola. Una squadra veramente forte e ben schierata, un maestro, un candidato, una prima, una seconda e un non classificato, proprio quest’ultimo messo in prima per neutralizzare Tea e giocare da favoriti sulle restanti tre, in parte gli riesce, Elena perde dopo poco, e Franco anche se regge è sotto e nonostante la buona resistenza finirà per perdere. Per fortuna in seconda c’è una resurrezione, dopo i primi turni molto sottotono mi riprendo e riesco portarmi a casa il punto pareggiandola e tenendo a galla la squadra, che così si mantiene in testa.
Quinto turno: Udine. Non troppo forti ma ben schierato, altro agnello sacrificale in prima scacchiera, due candidati in seconda e terza e una seconda nazionale in quarta, che giocherà con Elena e che vince inaspettatamente; siamo chiamati io e Franco a prendere in mano le redini dell’incontro, 1-1 il parziale. Ma il buon Franco sembra telecomandato da Stockfish durante questa partita, non sbaglia un colpo e da il matto più bello che io abbia mai visto (e che sarà anche con tutta la partita sul Torre e Cavallo di Giugno), in seconda alla fine vinciamo. 3-1 al termine. Durante questo turno Roma crolla contro Bergamo, portando la squadra lombarda e noi primi e con un sesto turno abbastanza prevedibile che sa tanto di finale.
Bergamo è forte, ma forte sul serio. Due candidati e due prime, nessuna formazione strana, in ordine di elo come noi, tutte le partite sono equilibrate e ogni risultato è possibile. Dopo poco meno di un’ora sembra tutto tranquillo, ancora tutto molto equilibrato, c’è tanta tanta tensione e quando la mia partita si mette nel verso giusto le gambe iniziano a tremare, mi sentivo John Terry a Mosca, avevo la certezza che qualcosa sarebbe andato storto e sarei scivolato a 11 metri dall’obbiettivo, ma la palla entra, non cado, tutto regolare. Incredulo mi alzo e segno il risultato. 1-0 il parziale. Da questo momento 5 minuti di follia. Le tre partite rimanenti collassano quasi all’unisono. Gueci-Foglieni 1-0. Alaimo- Filice 1-0. D’ Eredità-Andolfatto 1-0. Il risultato finale è un sonoro 4-0, sonoro come l’urlo che ho buttato fuori uscito dalla sala, come la gioia di quei 5 che sono a un passo dal risultato, un risultato grande come il sorrisone che non riuscivo ne volevo togliermi dalla faccia quella sera.
L’ultimo turno: Alba. Basta il pareggio, che ci prendiamo velocemente per uscire e avere la matematica, per poter andare alla premiazione aspettando l’ultimo nome ad essere chiamato, 30 gradi all’ombra, musica (c’era la musica alla premiazione, un po’ kitsch ma d’effetto), e gioia. Campioni d’Italia! Mica si scherza. A guardare la classifica, e l’ho fatto una trentina di volte tornando a Palermo, c’era il nome del Cannizzaro di Palermo, con 5 giocatori del Circolo Palermitano, che stava lassù, staccato da tutti, più punti individuali di tutti (20.5 su 28) e tutti fra i migliori nelle classifiche di scacchiera con Franco meritatamente migliore terza in assoluto. Ci abbiamo messo il cuore, ci abbiamo creduto e ce lo siamo meritato, dal primo anno di liceo volevo quel titolo, l’abbiamo voluto tutti quanti, perchè se ci credi abbastanza nulla è impossibile”.